Ispettorato generale di amministrazione

L`Ispettorato generale di amministrazione svolge funzioni e compiti in materia di controlli, ispezioni e inchieste amministrative su incarico del ministro dell`Interno, su disposizione del Presidente del Consiglio, di altri ministri o su richiesta dei capi dipartimento dell’amministrazione dell'interno, e anche le funzioni in materia dei servizi archivistici.

Il capo dell’Ispettorato è coadiuvato da un numero di ispettori generali non superiore a venticinque, di cui al massimo due prefetti ispettori generali di amministrazione, compreso un prefetto a disposizione per le esigenze ispettive dei servizi elettorali. I Collegi ispettivi sono composti da due o più Ispettori generali, da un dirigente di Area I e da un Funzionario Informatico.

I compiti espressamente attribuiti all’Ispettorato sono:

- svolgimento di ispezioni periodiche presso gli uffici centrali e periferici dell'amministrazione dell'Interno, secondo il programma approvato annualmente dal ministro;

- espletamento delle ispezioni straordinarie presso gli uffici dell’amministrazione, e anche presso gli istituti e enti dipendenti o vigilati dall’amministrazione stessa;

- svolgimento di ispezioni e di inchieste presso altri ministeri, istituti o enti pubblici da essa vigilati, su richiesta del Presidente del Consiglio dei ministri o di altri ministri.

Svolge inoltre:

- controllo sulla regolarità amministrativa e contabile deltazione amministrativa posta in essere dai vari uffici;

- rilevamento dei procedimenti non conclusi nei termini di legge.

L'Ispettorato procede anche alle analisi e elaborazioni delle situazioni riscontrate per l’adozione da parte delle strutture competenti degli opportuni provvedimenti. Inoltre, da ultimo, è stato attribuito al capo dell’Ispettorato il potere di sostituirsi al dirigente o al funzionario inadempiente in caso di inerzia o ritardo dell’ufficio competente alla conclusione del procedimento.

Tali poteri sono esercitati nei modi e nelle forme stabilite, e prevedono:

- la conclusione del procedimento entro il termine pari alla metà di quello originariamente previsto dalla legge o dal regolamento;

- la comunicazione al ministro, entro il 30 gennaio di ogni anno, dei procedimenti, suddivisi per tipologia e struttura amministrativa, per i quali non è stato rispettato il termine di conclusione.

In base alla direttiva generale del ministro dell’Interno, che annualmente fissa gli obiettivi che i diversi uffici del dicastero devono conseguire, i dirigenti assegnati all’ispettorato svolgono ispezioni ordinarie in ordine all'attività amministrativa degli uffici centrali e periferici dell’amministrazione. Le materie e le sedi da ispezionare sono individuate secondo un programma annuale proposto dall’Ispettorato e approvato dal ministro.

All'attività ordinaria si può aggiungere quella ispettiva derivante da inchieste amministrative in merito a situazioni specifiche di particolare gravità verificatasi nelle amministrazioni. Pertanto si distinguono "ispezioni" e "inchieste". Le prime consistono in atti di controllo compiuti, periodicamente o in via straordinaria, per accertare se l'attività di un ufficio pubblico sia svolta in modo regolare.

Le inchieste, invece, consistono in investigazioni promosse e eseguite per accertare la verità di determinate situazioni di fatto e chiarire tutti gli elementi rilevanti ai fini dell’esercizio dei poteri di intervento spettanti a un'autorità superiore su quella inferiore. Entrambe le forme di rilevazione possono dar luogo all’accertamento di responsabilità sotto il profilo disciplinare, contabile, patrimoniale, civile e penale.

L'attività ispettiva si conclude con una dettagliata relazione analitica e una scheda sintetica riepilogativa, entrambe redatte dagli ispettori, completate da una comunicazione del capo dell’ispettorato che evidenzia taluni aspetti ritenuti significativi dal punto di vista politico-amministrativo.