Arrestato Roberto Manganiello, boss di un clan camorristico

Polizia di Stato
17 Aprile 2016
Temi
1 minuto, 50 secondi di lettura
Ultimo aggiornamento
Mercoledì 20 Aprile 2016, ore 19:53
Il ministro dell’Interno Alfano: «Questa è la squadra Stato che non conosce tregua»

Il latitante Roberto Manganiello, 35 anni, leader del clan camorristico scissionista Marino attivo nell’area nord di Napoli, è stato arrestato ieri sera mentre stava guardando l’incontro di calcio Inter-Napoli. Per entrare nell’appartamento di Orta di Atella (Ce), i poliziotti si sono finti pony express per la consegna di pizze a domicilio.

L’operazione è stata condotta dagli investigatori della Polizia di Stato di  Napoli e dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato di Orta di Atella, con la collaborazione della squadra mobile di Caserta. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

«Questa è la squadra Stato che non conosce tregua contro il crimine» ha dichiarato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. «Un ottimo lavoro, un successo investigativo di alto livello» ha commentato.

«L’arresto di Roberto Manganiello – ha dichiarato il capo della Polizia Alessandro Pansa esprimendo il suo apprezzamento per l’operazione - dimostra ancora una volta come la cattura dei latitanti rappresenta uno dei pilastri della lotta al crimine organizzato».

Manganiello era latitante dal 2013. Inserito nell’elenco dei 100 latitanti di massima pericolosità e nello speciale programma di ricerche del ministero dell’Interno, è ritenuto responsabile dei reati di concorso in duplice omicidio e porto e detenzione illegale di armi, reati aggravati dalle modalità mafiose. In particolare, era ricercato per il concorso nell’omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, fedelissimi del potente clan camorristico Di Lauro. Tali delitti segnarono l’inizio di una delle più cruente faide di camorra.