Centro sociale al posto della villa del narcotrafficante

La firma dell'accordo per l'assegnazione del bene. Da sinistra a destra: la sindaca Appendino, il prefetto Palomba, il direttore Anbsc Frattasi, il presidente del Piemonte Cirio, la sindaca Boggio, la direttrice regionale del Demanio Soddu
9 Agosto 2019
Temi
1 minuto, 22 secondi di lettura
Ultimo aggiornamento
Mercoledì 21 Agosto 2019, ore 17:13
Succede a San Giusto Canavese (To) dove il bene confiscato torna alla comunità

Si è conclusa con l'assegnazione alla città metropolitana di Torino della villa a San Giusto Canavese (Torino), confiscata al narcotrafficante Nicola Assisi, la conferenza di servizi che sì è tenuta ieri mattina nello stesso immobile.

Una scelta caldeggiata dal direttore dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) Bruno Frattasi come segno concreto del fatto che «qui oggi lo Stato c'è», come ha spiegato il prefetto del capoluogo piemontese Claudio Palomba, che ha parlato di «importante risultato».

La città metropolitana si è impegnata, informa la prefettura, a rendere nuovamente agibile la villa - che ha subito un incendio doloso - per fini di utilità sociale, con fondi della regione.

La gestione dell'immobile sarà poi affidata tramite bando pubblico al soggetto che presenterà il progetto migliore, all’esito della gara.

Alla conferenza di servizi hanno partecipato il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio, la sindaca metropolitana di Torino Chiara Appendino, la sindaca di San Giusto Canavese Giosi Boggio, il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Rita Soddu. Erano presenti anche don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, e i vertici territoriali delle Forze di polizia.

Il direttore dell'ANBSC Frattasi, il prefetto di Torino Palomba e il sindaco Appendino alla conferenza di servizi a San Giusto Canavese