Circolare ai prefetti sui benefici per vittime di terrorismo e mafie

Palazzo Viminale
5 Agosto 2019
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Ultimo aggiornamento
Domenica 5 Luglio 2020, ore 08:41
Il documento richiama i requisiti necessari e i criteri-guida per l'istruttoria delle istanze

Lo Stato riconosce alle vittime civili di atti terroristici e alle vittime incolpevoli di reati di stampo mafioso un beneficio economico, come forma di solidarietà e sostegno. Per le stesse ragioni il diritto al beneficio, che è denaro pubblico, viene riconosciuto solo in presenza dei requisiti e delle condizioni previsti dalla normativa di riferimento.

Una circolare del 18 giugno scorso, ora disponibile on line, richiama e illustra nel dettaglio questi presupposti.

Rivolta ai prefetti, sottolinea la necessità di svolgere un'attenta attività istruttoria sulle richieste di accesso ai benefici, che vengono presentate alle prefetture e poi da queste inoltrate alla direzione centrale per i Diritti civili, la Cittadinanza e le Minoranze del dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione del ministero.

Il documento, firmato dal capo di Gabinetto, precisa che il "soggetto leso" - che ha diritto al beneficio - non solo non deve in alcun modo aver contribuito alla commissione del reato ma deve essere completamente estraneo sia ad ambienti che a rapporti "deliquenziali". La circolare contiene anche precisazioni su prescrizione del diritto e decadenza, accesso agli atti e certificazione dello status di vittima da parte delle prefetture.