Confronto Salvini-Orban su sicurezza e immigrazione

Prefettura di Milano, incontro tra il ministro Salvini ed il premier ungherse Viktor Orban
28 Agosto 2018
1 minuto, 57 secondi di lettura
Ultimo aggiornamento
Lunedì 10 Settembre 2018, ore 10:07
Per il responsabile del Viminale: «Vicini ad una svolta storica per il futuro dell'Europa»

«Sono fiero e orgoglioso di rappresentare un punto fermo non solo per l'Italia ma per tutto il continente europeo. Come ha detto il presidente Conte, i confini italiani sono confini europei. Quello che abbiamo fatto fino a ieri lo faremo anche domani». Così il ministro Salvini nel corso della conferenza stampa congiunta nella prefettura di Milano al termine dell'incontro, oggi, con il premier ungherese Viktor Orban.

Il ministro ha parlato di una discussione «lunga, positiva e costruttiva su tanti temi, non solo sull'immigrazione». «Anche dal punto di vista economico il caso ungherese è da studiare» ha dichiarato Salvini citando i dati su disoccupazione e crescita, «a dimostrazione che il Paese può crescere investendo e abbassando le tasse e non tagliando e sacrificando».

In merito alla ricollocazione dei migranti il ministro ha dichiarato «che si sta lavorando da settimane con il governo tedesco e che l'accordo è a portata di mano, l'importante è che per l'Italia sia a saldo zero». «Non ci possiamo permettere - ha aggiunto - di firmare nessun accordo che preveda la presenza di un richiedente asilo in più rispetto a quelli già presenti».

«Oggi» ha concluso Salvini «siamo vicini ad una svolta storica per il futuro dell'Europa. Comincia un percorso di incontri, ce ne saranno tanti altri».

Con Salvini, ha commentato il premier ungherese, «ci siamo trovati d'accordo sul punto più importante che è l'immigrazione. L'Ungheria ha dimostrato che può essere fermata. Dicevano che era impossibile, ma l'Ungheria ha dimostrato che è possibile». E rivolgendosi al responsabile del Viminale ha aggiunto: «Dal suo successo dipende la sicurezza dell'Europa e il suo coraggio merita rispetto. Gli auguriamo di non indietreggiare, che ci difenda, che difenda i confini europei».