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Contrasto alla criminalità organizzata, a Cadice la Conferenza ministeriale della coalizione dei Paesi europei

Il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, delegata dal ministro Matteo Piantedosi, ha partecipato questa mattina a Cadice alla Conferenza ministeriale della coalizione dei Paesi europei contro la criminalità organizzata, rappresentando il ministero dell’Interno italiano.
Il sottosegretario Ferro ha ribadito il ruolo di primo piano dell’Italia nella lotta alla criminalità organizzata transnazionale e al narcotraffico, sottolineando l’importanza strategica del controllo degli hub logistici europei, in particolare dei porti, principale via di accesso degli stupefacenti nel continente.
Il sottosegretario Ferro, con riferimento al piano di Sicurezza per il Campo di Gibilterra illustrato nel corso del meeting, ha evidenziato l’importanza di una stretta collaborazione tra Autorità portuali, Dogane, Forze dell’ordine e attori privati per garantire un efficace presidio delle infrastrutture marittime. Ha inoltre richiamato l’attenzione sul parallelo scenario italiano, dove numerosi hub logistici sono esposti alle infiltrazioni della criminalità organizzata, soprattutto per la loro vicinanza al continente africano e all’area balcanica, a partire dal porto di Gioia Tauro. «Gli ingenti sequestri di cocaina – ha dichiarato Ferro – sono stati ottenuti grazie alla sinergia tra tutti gli attori istituzionali e privati coinvolti nella sicurezza portuale».
Il sottosegretario ha inoltre posto l’accento sull’importanza della formazione specifica in tema di controlli e di sicurezza rivolta alle componenti tecniche che operano nei porti e dello scambio di buone pratiche tra i partner europei, come elemento chiave per migliorare i controlli e la prevenzione nei porti: «in varie occasioni abbiamo ospitato delegazioni di altri paesi europei nei nostri hub logistici per condividere le best practices nazionali».
Un altro aspetto centrale dell’approccio italiano, ha ricordato Ferro, riguarda la prevenzione e l’inclusione sociale: «non basta reprimere il crimine, dobbiamo offrire alternative legittime e supporto alle comunità locali per ridurre l'attrattività della criminalità organizzata».
Infine, Ferro ha evidenziato l’efficacia dell’approccio amministrativo nella lotta alla criminalità organizzata, un metodo che ha garantito eccellenti risultati a livello nazionale e che l’Italia ha promosso nei vari consessi europei e internazionali. «L’aggressione ai patrimoni illeciti – ha concluso – è uno degli strumenti più efficaci per colpire al cuore il potere delle mafie e impedire loro di rigenerarsi. Abbiamo consolidato, nel tempo, un efficace sistema normativo, amministrativo e giudiziario di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata, con misure che possono essere applicate anche a prescindere da una condanna in sede penale. Il nostro impianto normativo vanta inoltre una specifica esperienza nel recupero dei beni sequestrati e confiscati alle mafie e del loro reimpiego per scopi sociali o istituzionali».