Contrasto al caporalato: a Ferrara parte il progetto "Agribus" per il trasporto dei lavoratori agricoli

Il prefetto di Ferrara (secondo da sinistra) insieme ad altre autorità alla presentazione del progetto Agribus
10 Giugno 2025
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2 minuti, 2 secondi di lettura
Ultimo aggiornamento
Martedì 10 Giugno 2025, ore 16:41
Iniziativa sperimentale dal 16 giugno al 13 settembre, con il coordinamento e il supporto organizzativo della prefettura

Lunedì 16 giugno, con le prime corse in programma alle 4:00 del mattino, partirà a Ferrara il progetto sperimentale Agribus, un servizio di trasporto dedicato alle lavoratrici e ai lavoratori agricoli dei comuni del basso ferrarese. 

L’iniziativa, coordinata dalla prefettura, che ne assicurerà anche il supporto organizzativo, nasce per contrastare il fenomeno del caporalato e migliorare le condizioni di vita e lavoro nel settore agricolo, garantendo spostamenti sicuri e regolari, e si inserisce in una strategia più ampia di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.

Completamente gratuito per gli utenti nella fase sperimentale, il servizio di trasporto - di tipo noleggio con conducente (ncc), non di linea, con percorsi programmati in base alle esigenze delle aziende aderenti - avrà una capacità giornaliera di 150 persone e sarà attivo fino al 13 settembre 2025.

«Agribus – ha dichiarato il prefetto di Ferrara Massimo Marchesiello – segna un progresso significativo nella lotta al caporalato e allo sfruttamento lavorativo nel settore agricolo del basso ferrarese. La prefettura di Ferrara sostiene con convinzione questa iniziativa, che aspira a diventare un modello di eccellenza replicabile a livello nazionale».

L’iniziativa è organizzata e finanziata da FA.V.L.A.F. - E.B.A.T. (Fondo Assistenze Varie Lavoratori Agricoli Ferraresi - Ente Bilaterale Agricolo Territoriale). Oltre alla prefettura sono coinvolti a vario titolo: la Sezione territoriale di Ferrara della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, istituita presso la Direzione provinciale INPS, il comune di Portomaggiore, la gestione dello sportello decentrato di Portomaggiore a cura dell’Agenzia regionale per il lavoro – Regione Emilia Romagna e la progettazione tecnica e il supporto operativo di Ami S.r.l., CIDAS Cooperativa Sociale.

La sperimentazione – spiega la prefettura in una nota - rappresenta il primo passo verso un possibile ampliamento del servizio, con l’obiettivo di candidarsi ai fondi Fami per l’anno 2026.

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Brochure di presentazione del progetto 2.61 MB