Disagio giovanile a Varese, intensificate le politiche di prevenzione e contrasto

Giovani di spalle con felpe e cappuccio
21 Luglio 2023
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Ultimo aggiornamento
Venerdì 21 Luglio 2023, ore 15:51
Il prefetto: un percorso condiviso con enti, istituzioni, uffici pubblici e associazioni per far crescere la cultura della legalità e del rispetto dei valori della vita e della salute

Lo scorso 27 giugno, presso la sala consiliare della Provincia di Varese, è stato siglato il “Protocollo d’intesa per la promozione della legalità e per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni legati alle diverse forme di dipendenza, al bullismo, al cyberbullismo e alle altre forme di disagio sociale minorile”. Firmatari dell’accordo il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello e tutti i rappresentanti delle istituzioni locali e della società civile.

«Il protocollo costituisce un percorso comune, condiviso da enti, istituzioni, uffici pubblici e associazioni per implementare e rafforzare le politiche di prevenzione e contrasto ad ogni forma di disagio giovanile che si manifesta con comportamenti devianti (bullismo, cyberbullismo, risse, baby gang, atti di vandalismo, eccetera), per sostenere i progetti rivolti ai giovani e alle famiglie e per far crescere la cultura della legalità e del rispetto dei valori della vita e della salute», ha commentato il prefetto a margine della sottoscrizione.

Nei casi di fenomeni legati alle forme di dipendenza, il protocollo prevede che quando il personale scolastico individua ipotesi di detenzione, assunzione, spaccio di sostanza stupefacente, chiederà l’intervento delle competenti Forze dell’ordine per l’adozione delle iniziative più opportune a contrastare il fenomeno, ivi compresa l’attivazione del tavolo tecnico in questura. Le stesse Forze dell’ordine provvederanno ad una valutazione, d’intesa con il dirigente scolastico, di modalità e tempi per informare la famiglia dell’alunno, e, laddove non ravvisino gli estremi per contestare l’ipotesi di spacci, all’eventuale compilazione del verbale di accertamento, contestazione e sequestro di sostanza stupefacente. Sarà quindi cura della prefettura provvedere a segnalare lo studente al Sert di competenza.

Nell’ambito, invece, dell’azione di prevenzione e contrasto di eventuali fenomeni di cyberbullismo - negli spazi interni e/o esterni dell’istituto scolastico, durante uscite didattiche, viaggi d’istruzione, meeting o manifestazioni autorizzate - le relative segnalazioni potranno essere inoltrate dai dirigenti degli istituti scolastici alla questura o al comando provinciale dei Carabinieri, che procederanno a norma di legge, sulla base delle valutazioni di propria competenza. Lo stesso dirigente scolastico potrà opportunamente indirizzare l’adolescente e la sua famiglia ad una rete consultoriale per l’ascolto, l’orientamento ed il confronto relazionando quanto emerso alle Forze dell’ordine per l’adozione delle misure ritenute più idonee.

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