Le luci di Benevento sulla mafia

Benevento, mostra fotografica
23 Maggio 2017
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Ultimo aggiornamento
Martedì 23 Maggio 2017, ore 15:14
Mostre e convegni per tenere vivo il messaggio del giudice Falcone

“Luci dal buio Mafia ed Antimafia: immagini per un inventario”, è il titolo di una mostra realizzata a cura del Generale dei Carabinieri Fausto Milillo e della Fondazione Italiana per la Legalità e lo Sviluppo interamente allestita nel salone di rappresentanza del Palazzo del Governo di Benevento e che si inserisce tra le iniziative organizzate in occasione della Festa della Repubblica, sarà visitabile fino al 2 giugno da studenti e cittadini.

L'inaugurazione, il 22 maggio scorso, alla presenza del prefetto Galeone e del Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, Panico.

Il prefetto ha evidenziato che lo spirito della mostra è quello di far conoscere, soprattutto alle giovani generazioni, la “Vecchia Sicilia” della violenza mafiosa e la “Nuova Sicilia” dei “padrini in gabbia”, evidenziando la necessità che la “ Ricerca della Memoria” venga vista, letta e rivissuta attraverso questi momenti tragici per testimoniare la rabbia e la voglia di giustizia da parte di tutta la comunità.

Nella stessa mattinata presso l’auditorium “Sant’Agostino” dell’Università degli Studi del Sannio di Benevento, si è svolto il convegno “Le vittime di mafia – la memoria le responsabilità il ruolo delle istituzioni e la società”, in occasione del 25° anniversario della strage di Capaci, organizzato dalla prefettura, dalla Procura della Repubblica di Benevento, e dall’Università degli Studi del Sannio, con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Magistrati, del conservatorio di musica “Nicola Sala” e dell’associazione Libera, che ha avuto quali principali destinatarie le scuole.

All’incontro è intervenuto Martino Lo Cascio autore del libro “Il giardino della memoria” che racconta uno dei più efferati delitti mafiosi degli ultimi decenni, il rapimento e l’assassinio del tredicenne Giuseppe Di Matteo e che ha catalizzato l’attenzione dei giovani in sala con la lettura di alcuni brani.