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Il ministro dell'Interno al convegno "Femminicidi: prospettive normative"

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha partecipato oggi al convegno "Femminicidi: prospettive normative” organizzato dal Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e intenzionali violenti Marcello Cardona, presso la Nuova Aula dei gruppi parlamentari di Palazzo Montecitorio, alla presenza del Presidente Roberto Fico che ha aperto i lavori con un indirizzo di saluto.
Un crimine definito dalla titolare del Viminale «odioso, una vera e propria piaga sociale che possiamo combattere solo se lavoriamo insieme, con una profonda comunione di analisi, di intenti e di azioni». Un giudizio confermato anche dai dati incredibili e drammatici dell'ultimo Report elaborato dalla Direzione centrale della Polizia criminale - Servizio analisi criminale.
«Molto è stato fatto ma ancora tanto resta da fare sul fronte della prevenzione, del contrasto della violenza di genere e del sostegno alle vittime», citando al riguardo l’istituzione del Codice rosa e del Codice rosso che ha ampliato il sistema di tutele, introducendo nuove fattispecie di reato e inasprito le pena per alcuni delitti.
Sul fronte della prevenzione il ministro Lamorgese ribadisce il ruolo fondamentale della scuola per diffondere tra le giovani generazioni modelli comportamentali basati sul riconoscimento della parità tra i sessi e sui principi del reciproco rispetto e della soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali. In questa direzione, cita le numerose iniziative di collaborazione realizzate dalla Polizia di Stato a livello centrale e periferico: dal progetto “Questo non è amore” alla campagna “#Sicurezza vera” con il Gruppo donne imprenditrici del Fipe.
Insiste – la titolare del Viminale – sull’importanza di sfuggire a ogni tentativo di minimizzazione dei comportamenti «anche in quei casi in cui non vi siano palesi condotte criminali riconducibili ai c.d. reati spia, evitando, in ogni caso, di far rientrare tali vicende nell'alveo della composizione dei privati dissidi». Al riguardo, evidenzia i numerosi interventi dell’amministrazione dell’Interno: le indicazioni mirate alle questure e la creazione di spazi destinati a ospitare le fasce più deboli tra cui le donne vittime di violenze e abusi; nuovi applicativi e protocolli – tra cui E.V.A. (Esame violenza Agita) per codificare le modalità d'intervento nei casi di liti in famiglia; forme di collaborazione con le direzioni degli Istituti di pena; la diffusione dell’app Youpol aggiornata per segnalare alle sale operative delle questure episodi di violenza di genere tramite smartphone, tablet e computer.
Nel corso del suo intervento, ha ricordato anche la previsione, introdotta dalla legge n. 122 del 2016, della corresponsione di un indennizzo da parte dello Stato nei confronti delle vittime di reati intenzionali violenti: 3.654.822,27 euro, di cui 1.140.540,00 euro per femminicidi. «Interventi importanti ma che possono essere migliorati», precisa il ministro.
«C'è l'esigenza prioritaria di ripensare le misure di prevenzione, con l'estensione mirata dell'arresto obbligatorio in flagranza, l'introduzione di una specifica disciplina sul fermo dell'indiziato - ha spiegato il ministro - mentre la tutela delle vittime potrebbe avvalersi di un indennizzo più sostanzioso da attribuire alla vittima o alla sua famiglia, indipendentemente dal giudizio nei confronti del presunto reo, in caso di necessità economica».
Conclude il suo intervento con una riflessione sulla necessità di coniugare a interventi normativi precisi e puntali una presenza e una azione convinta nelle scuole e sulle nuove generazioni.
Al convegno sono intervenuti il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio Valeria Valente, la deputata Stefania Ascari, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli Presidente di “Telefono Rosa” e Fabio Roia presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Milano, vittime di violenze sessuali.