Fonte: Rai radio uno "Che giorno è"
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Orfani di crimini domestici, il prefetto Cannizzaro: «Per il sistema degli indennizzi inizia una nuova epoca»

Il commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e intenzionali violenti Raffaele Cannizzaro ha illustrato - in una intervista alla trasmissione "Che giorno è" di Rai Radio1 - i principali risultati ottenuti nel corso dell'incarico assunto il 9 agosto 2018 e che lascerà la prossima settimana per raggiunti limiti di età.
Il prefetto, in particolare, ha evidenziato che «perfezionare il sistema di tutela delle vittime di reati intenzionali violenti, non ancora attivo per la necessaria definizione di alcuni profili applicativi, è stato un lavoro molto impegnativo che ha segnato un punto di arrivo davvero prezioso, di cui sono estremamente soddisfatto».
Il lavoro svolto «costituisce al contempo - ha proseguito il Commissario - anche il punto di partenza di una nuova epoca per il sostegno agli orfani di crimini domestici in quanto consente di alleviare - certo, solo economicamente - le difficoltà di famiglie che vivono un dramma che ne condiziona fortemente le prospettive future».
Parlando delle misure previste dal regolamento entrato in vigore il 16 luglio scorso, il commissario ha sottolineato che «nella sua definitiva configurazione, il sistema di tutela prevede ora un pacchetto di interventi economici, riassumibili in quattro misure: il sostegno allo studio, il rimborso di spese mediche psicologiche-assistenziali sostenute, fondi specifici per la formazione professionale e l'avviamento al lavoro e, infine, il supporto alle famiglie affidatarie. Le prime tre misure riguardano tutti gli orfani anche maggiorenni, purché non economicamente autosufficienti e senza limiti di età; l'ultima, evidentemente, solo i minorenni». Sul sito del ministero dell'Interno è stato pubblicato il bando per le borse di studio per il triennio 2017-2019 le cui domande dovranno essere presentate entro il prossimo 28 febbraio.
«Per quanto riguarda l'ultima misura, quella del sostegno alle famiglie affidatarie, sono previsti - ha evidenziato il Commissario - 300 euro ad orfano al mese per tutta la durata della minore età. Per il riconoscimento di questo beneficio economico, dallo scorso settembre, a seguito dell'entrata in vigore del regolamento attuativo, sono state presentate sette richieste, due delle quali pronte per la liquidazione. La stima sul numero degli aventi diritto a questi benefici economici è di 2.000 orfani al massimo per ogni anno».
Il commissario Cannizzaro ha avviato da un anno una rilevazione del quadro delle esigenze con i prefetti sul territorio «ma la difficoltà maggiore per conoscere il numero di persone da assistere - ha sottolineato - è la qualificazione del reato che sottende al riconoscimento del sostegno economico. Possiamo avere certezza che si tratti di "femminicidio" ovviamente soltanto per quelle vicende che siano state definite nei tribunali e sappiamo bene che un giudizio penale può durare anni».
«La necessità - ha proseguito - è invece quella di non attendere l'esito del procedimento giudiziale per riconoscere i benefici ma, piuttosto, assicurare l'assistenza, soprattutto nel caso di minori, subito dopo il drammatico evento. Il nuovo quadro normativo lo consente ed è questa un'importantissima novità. Andiamo alla ricerca di una "attendibilità della configurabilità del reato come femminicidio" senza dover aspettare la conferma da una sentenza penale. Ciò significa che, se l'omicidio è maturato nella sfera affettiva - ha specificato Cannizzaro - dal mese successivo possiamo cominciare ad erogare i fondi. La norma che abbiamo scritto è comunque norma "garantita", nel senso che, se alla conclusione del procedimento giudiziale non dovesse essere accertata la fattispecie penale che dà diritto all'aiuto economico, gli importi erogati non dovranno in ogni caso essere restituiti».
Circa le modalità di presentazione delle domande, il commissario spiega che «è stato disegnato un sistema davvero semplice, ovviamente con quel minimo di garanzie doverose quando si tratta di un ufficio che amministra ed eroga fondi pubblici: tutte le informazioni sono disponibili on line, sul sito del Viminale, anche il fac-simile della richiesta di beneficio economico; il richiedente deve produrre soltanto alcuni documenti indispensabili, che sono per lo più delle autodichiarazioni. Le domande sono poi trasmesse tramite le prefetture al Comitato di solidarietà, che presiedo, che decide in tempi molto brevi sulla concessione».
Il prefetto ha aggiunto che «il reato di femminicidio non prevede soltanto questi aiuti specifici introdotti dal 2018. La legge precedente, del 2016, consente, infatti, alle vittime e ai loro familiari di vedersi corrispondere dallo Stato un indennizzo che è stato recentemente significativamente elevato ed è ora di 60mila euro, più 10mila euro per il rimborso delle spese medico-assistenziali effettivamente sostenute».
«Purtroppo le richieste di accesso a queste diverse forme di sostegno economico sono ancora un numero esiguo. Orfani e tutori, spesso, ignorano la possibilità di accedere al sistema di tutela. Abbiamo, quindi, già avviato una campagna informativa, che speriamo dia i suoi frutti. Questa campagna si aggiunge, peraltro, alla intensa comunicazione istituzionale sul sito del Ministero dell'Interno e sui canali social del Viminale, in cui periodicamente si richiamano le misure di tutela previste e le modalità per accedervi».
In conclusione, il Commissario Cannizzaro ha sottolineato che, nel 2020, sono stati liquidati per i delitti maturati in ambito domestico più di 1.300.000 euro: «un segnale di attenzione doverosa da parte dello Stato ed un risultato importante del Comitato di solidarietà per cui intendo ringraziare tutti i componenti per il prezioso lavoro svolto con impegno e competenza».