Pedofilia on line, anonimato e cyberbullismo i nuovi pericoli

Operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni
12 Aprile 2016
Temi
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Ultimo aggiornamento
Domenica 17 Aprile 2016, ore 18:07
Nello speciale on line su PoliziaModerna la testimonianza di operatori ed esperti. Le strategie per combatterla

Sempre più anonimato con la migrazione nel deepweb tramite sistemi di anonimizzazione; sempre più frequente l'intreccio con il cyberbullismo. Sono caratteristiche emergenti della pedopornografia on line secondo il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia on line (Cncpo) guidato da Elvira D'Amato, intervistata dal mensile PoliziaModerna, la rivista ufficiale della Polizia di Stato, che nell'ultimo numero di aprile dedica uno speciale al fenomeno.

La struttura fa parte del Servizio postale e delle comunicazioni della Polizia, il tutore della legalità e della sicurezza nel web, diretto da Roberto Di Legami.

Il Servizio, tramite il Cncpo, è in prima linea nelle indagini, nel contrasto e nella prevenzione dei reati collegati alla pedopornografia on line: 1.849 i siti oscurati nella "black list" redatta dal Centro e passata agli Internet provider perché ne inibiscano la navigazione . Un lavoro reso sempre più complicato, spiega a Polizia Moderna Carlo Solimene, a capo della II divisione del Servizio postale, dall'esodo delle comunità di pedopornografi nelle darknet, le reti anonime che agiscono come ombre nel deep web, una grande rete parallela alternativa alla quale si accede tramite il software Tor, nato per finalità originariamente lecite ma che consentendo di criptare dati e nascondere gli IP facilita lo scambio di immagini, filmati, tecniche di adescamento.

Non è però una schermatura impenetrabile, visto che in Italia finora sono state arrestate 79 persone, altre 574 sono state denunciate, 23.981 siti monitorati. Risultati ottenuti, continua Solimene, grazie al lavoro incessante di investigazione, spessissimo sotto copertura e con il supporto di psicologi, degli operatori del Servizio, che fa parte della rete Europol e sempre più collabora con le Polizie di altri Paesi, in particolare con il Federal Bureau of Investigation (Fbi) degli Stati Uniti.

Insieme alla cooperazione internazionale -  con l'obiettivo di deanonimizzare le darknet, individuare i responsabili e rimuovere i materiali - l'altro fronte è quello dell'attività di prevenzione, che passa soprattutto per la formazione, rivolta ai ragazzi. Sono 500.000 gli studenti che nell'ultimo anno hanno ricevuto consigli pratici su come evitare trappole e insidie in rete e nei social, grazie a incontri con gli operatori. Per questo la Postale ha messo su una rete multidisciplinare in collaborazione con le scuole, con il ministero Istruzione Università e Ricerca (Miur), con le imprese di telecomunicazioni, i big dell'information & communication techology (Ict) e le ong di settore, ed è attiva in molti progetti.

Legato al mondo dei ragazzi l'alert sull'intreccio sempre più stretto tra pedopornografia on line e cyber bullismo: "Sempre più minori – spiega D'Amato – producono foto e filmati di contenuto pedopornografico di loro stessi, facendone un uso improprio. Che sfocia il più delle volte in atti di violenza e prevaricazione. Questo è l’anello di congiunzione tra materiale pedopornografico e cyberbullismo."

Nello speciale di PoliziaModerna anche l'intervento di una specialista sull'identikit del pedofilo e la testimonianza di un investigatore.