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Piantedosi a Torino per il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha presenziato questa mattina presso la prefettura di Torino al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Raffaele Ruperto.
«Abbiamo discusso di sicurezza urbana, analizzando a 360 gradi i problemi del territorio, tra cui baby gang e spaccio», ha detto il titolare del Viminale durante la conferenza stampa che si è tenuta al termine della riunione, nel corso della quale è stata affrontata anche la situazione legata alla sfera anarchica. Un fenomeno seguito «non da ora e sempre con grande attenzione», rispetto al quale «Torino non vive situazioni diverse dal resto del Paese», ha proseguito il ministro, che prima di arrivare in prefettura per il comitato ha visitato - accompagnato dal capo della Polizia di Stato e direttore generale della Pubblica sicurezza, Lamberto Giannini - il cantiere per il Tav (treno alta velocità) di San Didero, in Val di Susa, per portare la propria «vicinanza a chi garantisce la sicurezza» in un contesto che «è critico e a volte anche drammatico», dove non sarà ridotta la sorveglianza, ha assicurato.
Rimanendo sul tema sicurezza urbana ma guardando alla galassia dei giovani, «bisogna prevenire prima che gli episodi, o leggerezze, raggiungano un livello alto di pericolosità come avvenuto qui nei giorni scorsi», ha detto il titolare del Viminale riferendosi all'episodio recente del lancio di una bicicletta ai Murazzi che ha causato il ferimento di uno studente. «Il fenomeno della criminalità giovanile è comune a molte altre città», e l'episodio del Murazzi è «l’ultimo di una serie dove i protagonisti sono giovanissimi», ha osservato il ministro, annunciando che si sta ragionando su «misure di prevenzione che abbiano un risvolto pedagogico da poter applicare in questi casi», ma anche che saranno reiterati i servizi di sicurezza, «per restituire la vicinanza delle Forze dell'ordine».
Nel complesso, per la città è in arrivo un nuovo contingente di Forze dell'ordine che non solo porterà un saldo attivo nel turn-over ma assicurerà «maggiori potenzialità operative» vista l'età media delle persone in ingresso, tra i 20 e i 25 anni, ha assicurato il ministro Piantedosi.
Declinando il tema sicurezza sul fronte della gestione dell'immigrazione, il titolare del Viminale ha assicurato impegno «per garantire condizioni di sicurezza» dentro i centri per il rimpatrio (Cpr), che sono strutture importanti - dove «si applicano leggi italiane ed europee" - in quanto al loro interno si registra «un tasso di rimpatri del 55%, mentre fuori dai Cpr questo tasso è al 2%».
Nel giorno della finale della 73esima edizione del Festival di San Remo, poi, il ministro ha anche parlato dell’ordigno ritrovato ieri in città, assicurando che lo stesso era lontano dalla "zona rossa" dell'evento. «C'è massima attenzione e si sta indagando» sull’accaduto, che comunque «non sembrerebbe riconducibile al Festival», ha aggiunto il ministro Piantedosi, precisando che in queste ore, come «doverosa prevenzione», si sta realizzando un rafforzamento delle misure di sicurezza intorno al luogo della kermesse.
Al comitato hanno partecipato, tra gli altri, il capo di Gabinetto del ministero dell'Interno, Maria Teresa Sempreviva, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, e i vertici territoriali delle Forze dell'ordine.
