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PIN’s, al via il progetto formativo 'Pre Attack indicators'
Servizio di Maria Gabriella Costantino
'Pre Attack indicators' PIN’s è il nome del progetto formativo presentato a Roma questa mattina nel salone delle conferenze del Viminale alla presenza del ministro Marco Minniti.
«Oggi, spiega il ministro, noi facciamo un ulteriore passo, in tema di Pre Attack indicators. Quel passaggio – ha proseguito - che consente di passare dall’elemento intuitivo all’elemento intellettivo dell’attacco. Riuscire a collegare l’intuito all’intelligenza in caso di una mossa impropria è un elemento che fa fare un gigantesco salto di qualità».
Minniti ha spiegato che presentare un programma di 'Pre Attack indicators' è assolutamente necessario, perché poter avere dei rilevatori e dei rivelatori del comportamento individuale è sempre di più un elemento fondativo nella formazione della persona, e dei nostri operatori. Infatti è in quella frazione di secondo che si stabilisce se un attacco può avere successo o può essere sventato.
«Di fronte un attacco del 'lone wolf', lupo solitario, - ha aggiunto il ministro - con l'uso di strumenti di facile reperimento nella vita di tutti i giorni i tempi di reazione sono sempre più ridotti, quindi avere una lettura degli elementi che preventivamente consentano il repentino cambio di comportamento può aiutare a salvare la vita di un nostro operatore o operatrice».
Il programma prevede la visione di un video, curato dallo psichiatra e criminologo Massimo Picozzi, che illustra quei comportamenti che possono rivelare le emozioni, di ansia, di paura, di rabbia, legate a un imminente attacco terroristico. L’obiettivo è quello di fornire maggiori strumenti agli operatori di Polizia, insegnando loro a saper cogliere i segnali di pericolo legati a criminali comuni o terroristi, attraverso l'intelligibilità delle emozioni e dei comportamenti umani.
Il capo della Polizia Franco Gabrielli, nel corso del suo intervento, ha sottolineato che il terrorismo di oggi non è legato a schemi del passato, le modalità con le quali queste persone aggrediscono è illimitata. «Il tema attuale è la capacità di reazione e la riduzione del danno», bisogna essere estremamente reattivi e come tutti i fenomeni complessi non si può improvvisare.
«Formiamo i nostri operatori perché siano capaci di affrontare adeguatamente la minaccia che sono chiamati ad affrontare. Ovviamente nessuna scienza, nessuna fantascienza, nessun processo formativo, nessun strumentario tecnico può sostituire il coinvolgimento emotivo delle persone. Tutto questo non serve solo rendere i nostri operatori più reattivi ma anche più sicuri».
Nell’occasione sono stati diffusi i dati dell’operazione di polizia condotta a livello nazionale, denominata “Ultimo miglio” durante la quale sono stati controllati mezzi pesanti, furgoni e autobus per prevenire quei tipi di attacchi già avvenuti a Berlino, Nizza, Londra e Barcellona.
I dati:
Le operazioni nazionali del 27, 28 e 29 agosto e del 23 e 24 ottobre 2017:
- 51,978 veicoli controllati;
- 52.017 persone identificate (9.650 stranieri e 12.188 con precedenti di polizia);
- 35 persone arrestate;
- 170 persone denunciate;
- 242 veicoli sequestrati
- 2.312 contravvenzioni contestate.