Protocollo antiusura e antiracket a Barletta

Protocollo antiusura e antiracket a Barletta
17 Giugno 2020
3 minuti, 27 secondi di lettura
Ultimo aggiornamento
Giovedì 18 Giugno 2020, ore 18:30
Il Commissario straordinario Porzio alla firma dell'atto che punta a reinserire le vittime nel circuito legale del credito

Tempi più brevi dalle banche per la valutazione delle richieste di credito e le relative erogazioni, reinserimento delle persone protestate nel circuito legale del credito, informazione sul sostegno dello Stato e delle associazioni alle vittime di racket e usura, che denunciando possono chiedere accesso ai benefici del Fondo di solidarietà.

Questi i contenuti più rilevanti del Protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni dell'usura e dell'estorsione nella provincia di Barletta Andria Trani (BAT), firmato questa mattina in prefettura, in presenza del Commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura Annapaola Porzio, dal prefetto Maurizio Valiante e dai presidenti di Fondazione antiusura San Nicola e Santi Medici onlus, monsignor Alberto D’Urso, della commissione regionale Associazione bancaria italiana (Abi)- Puglia, Sabatino Maurice, dell’associazione regionale FAI Antiracket, Renato De Scisciolo, insieme con i rappresentanti di Confidi Puglia e Upsa Confartigianato di Barletta, Andria e Trani.

Prevenire e contrastare la minaccia dei tentativi di infiltrazione dell'usura e del racket nel tessuto economico-produttivo della provincia in questo momento di crisi economica che è uno dei "lasciti" della pandemia da Covid-19 è infatti l'obiettivo strategico della prefettura, cha in quest'ottica ha promosso il protocollo, condiviso con i vertici provinciali delle Forze di polizia di Barie Foggia e con la direzione investigativa antimafia di Bari, presenti al momento della firma.

Tra i punti forti dell'intesa, oltre allo snellimento dei tempi di accesso ai fondi speciali antiusura previsti dalla legge, con tempi più rapidi e certi anche per le erogazioni (massimo 30 giorni lavorativi), c'è la costituzione di un osservatorio provinciale per promuovere l'informazione sull’uso dei fondi di prevenzione dell’usura, in collaborazione con i confidi, le associazioni di categoria e gli altri soggetti pubblici e privati impegnati sul tema.

Importante anche la possibilità che gli istituti di credito valutino di “ribancarizzare” i soggetti protestati, consentendo loro una serie di operazioni. Una novità - inizialmente sperimentale con il monitoraggio da parte dei confidi e delle fondazioni e associazioni antiracket e antiusura  - che eliminando il pregiudizio nella valutazione del "merito creditizio" amplia la platea del credito legale.

«Dopo quella sanitaria, c’è un’emergenza altrettanto insidiosa sulla quale occorre tenere altissima l’attenzione: è quella dell’usura e dell’estorsione. Prevenire il rischio di infiltrazioni della criminalità nell’economia legale, attraverso fenomeni usurari o estorsivi, è per noi un tema prioritario sin dal periodo di pieno lockdown, perché immaginavamo l’impatto che la pandemia avrebbe potuto avere sul tessuto economico locale. Questo protocollo scaturisce proprio dalle valutazioni operate attraverso l’ascolto e il confronto delle scorse settimane con le parti sociali e le associazioni di categoria» ha detto Valiante ringraziando il commissario straordinario Porzio per l'ascolto e l'attenzione al territorio, e le diverse associazioni per la cooperazione su un unico fronte.

Il protocollo, osserva Porzio, mette le vittime, anche quelle potenziali, «al centro dell’azione di prevenzione e contrasto e costituisce una concreta risposta ai cittadini e alle imprese, che devono compiere un atto di fiducia ed una chiara scelta di legalità». E dimostra che «lo Stato c’è, e la sinergia tra le istituzioni e le associazioni consente di fare significativi passi avanti».

Seguici su Facebook
Seguici su Facebook il ministero dell'Interno
Allegati
File
Allegato Dimensione
Il comunicato 218.27 KB