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#questononèamore: denuncia la violenza sulle donne nei camper della Polizia

Servizio di Maria Grazia Loreto e Sonia Seghetta
"Fidati. Se denunci, possiamo prevenire, possiamo proteggerti". È il messaggio che la Polizia di Stato manda a tutte le donne e a tutte le persone interessate a mobilitarsi attraverso la campagna di sensibilizzazione #questononèamore, presentata questa mattina a Roma, al Viminale, dal ministro dell'Interno Angelino Alfano e dal capo della Polizia Franco Gabrielli, che si sono poi trasferiti a piazza Montecitorio per inaugurare la campagna con la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, il ministro per le Riforme costituzionali e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, la sindaca di Roma Virginia Raggi e il prefetto di Roma Paola Basilone.
Un messaggio, quello sulla fiducia, rilanciato con forza dal ministro, che ha spiegato così l'obiettivo dell'iniziativa: «vogliamo andare oltre: possiamo aumentare le pene, introdurre nuovi strumenti contro lo stalking», in italiano atti persecutori, spesso il preludio a reati più gravi, fino al femminicidio.
Citando dati che comunque registrano nel primo semestre 2016 una diminuzione dei reati contro donne - meno 22,9% omicidi; meno 23,3% violenze sessuali; meno 22,8% maltrattamenti familiari - Alfano lo ha detto chiaro: «Non ci accontentiamo. Vogliamo di più, vogliamo ancora più fiducia nello Stato e nelle Forze dell'ordine».
La campagna #questononèamore
Per questo da domani e per tutti e tre i mesi estivi, il primo e il terzo sabato del mese, in 14 città italiane scelte su tutto il territorio nazionale - Sondrio, Brescia, Bologna, Arezzo, Macerata, Roma, L'Aquila, Pescara, Matera, Campobasso, Cosenza, Palermo, Siracusa e Sassari - saranno presenti e a disposizione postazioni mobili della Polizia con un team di operatori specializzati.
Il gruppo sarà composto da uno psicologo della Polizia, un operatore della squadra mobile, uno della divisione anticrimine e un rappresentante della rete locale antiviolenza, «quella parte della società che si fa carico di sostenere le vittime», l'ha definita Gabrielli, sottolineando l'aspetto insidioso di questo tipo di reati, che «prima ancora sono un fenomeno culturale».
I dati sono in progressivo calo, ma è indicativo, ha sottolineato il capo della Polizia, «che sia per l'omicidio volontario, sia per i maltrattamenti in famiglia, sia per gli atti persecutori il dato sulle vittime donne è ancora molto significativo». L'obiettivo della campagna è far scendere questo dato, «andando a recuperare il sommerso», ha detto Gabrielli.
Al termine di questa prima fase sperimentale, durante la quale sarà distribuito anche materiale multilingue, per essere in sintonia con una società sempre più multietnica, si «tireranno le somme», ha proseguito. L'obiettivo è quello di «strutturare la presenza sul territorio», e rendere gli uffici della Polizia «più accoglienti per le vittime» che decidono di affidarsi, di denunciare, privilegiando l'aspetto psicologico.
Perché «il nostro lavoro», ha concluso il ministro, «è scendere in strada» per andare incontro alle donne, e alla società, consolidando questa relazione di fiducia, per centrare insieme l'obiettivo: «Donne più sicure in un Paese più sicuro».
Il camper in piazza Montecitorio
Dopo la conferenza stampa, Alfano e Gabrielli hanno inaugurato il camper della Polizia in piazza Montecitorio, insieme a delle donne che attualmente ricoprono importanti cariche istituzionali: la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, la sindaca della Capitale Virginia Raggi e il prefetto di Roma Paola Basilone.
«Credo che questo consenso istituzionale all'iniziativa - ha dichiarato il ministro Alfano di fronte ai numerosi giornalisti presenti - possa essere il miglior motore perché l'iniziativa abbia successo». «Calano i femminicidi, calano le violenze contro le donne, calano i maltrattamenti e i reati sessuali, ma noi crediamo che si possa fare ancora di più», ha sottolineato.
La presidente Boldrini ha ricordato il suo impegno nella lotta al femminicidio, rappresentato anche dal drappo rosso esposto alla sua finestra di Montecitorio e ha chiesto a tutti di ribellarsi, di mobilitarsi. «Non sono le donne che si devono vergognare, sono i violenti che si devono vergognare». «In una società avanzata, anche un femminicidio è troppo, noi non possiamo abituarci a questo fenomeno odiosissimo e considerarlo normale». «Quella della polizia – ha poi concluso – è un'iniziativa importante, ma le donne vanno aiutate con il rispetto, ogni giorno, al lavoro e a casa».
Le donne che denunciano violenze devono poter trovare persone preparate, pronte ad ascoltarle e a suggerire loro cosa fare, ha osservato il ministro Boschi. «La difficoltà è nel cogliere dall'inizio segnali preoccupanti, prima che si trasformino in atti irrecuperabili».
«Da parte della città – ha detto la sindaca di Roma Raggi - ci sarà la massima attenzione sul tema, con gli sportelli e tutte le strutture necessarie. Importante sarà la fase successiva e il follow up per chi subisce violenze». Inoltre, ha ricordato, bisognerà trovare alloggi per queste donne e lanciare iniziative per prevenire nelle scuole fenomeni come il bullismo. «È importante far capire ai bambini che non è un gioco quello che a volte può essere concepito come tale».
Chi c'era
Erano presenti all'evento, per il ministero, il capo di Gabinetto del ministro Luciana Lamorgese, i capi dipartimento per gli Affari interni e territoriali Elisabetta Belgiorno e per le Politiche del personale e Risorse strumentali e finanziarie Luigi Varratta, il vice capo vicario della Polizia Luigi Savina e il vice capo e direttore centrale Polizia criminale Antonino Cufalo.
#questononèamore #violenzasulledonne @angealfa: fidatevi dell'aiuto delle Forze dell'ordine @poliziadistato pic.twitter.com/xO4AoLZhuB
— Il Viminale (@Viminale) 1 luglio 2016
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