Reggio Emilia, la prefettura in prima linea su lotta alla mafia e sostegno al disagio giovanile

Reggio Emilia, immagine della prefettura
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prefettura di Reggio Emilia
3 Gennaio 2023
2 minuti, 16 secondi di lettura
Ultimo aggiornamento
Martedì 3 Gennaio 2023, ore 13:52
Tra le molte azioni messe in atto nel 2022, 106 interdittive e percorsi di collaborazione con le scuole

A pochi mesi dalla conclusione della sua esperienza lavorativa, il prefetto di Reggio Emilia, Iolanda Rolli, in un’intervista rilasciata al giornale “il Resto del Carlino”, ha ripercorso alcune delle tappe più significative del suo periodo alla guida della prefettura della città emiliana. 

Rispetto al fenomeno della criminalità organizzata, Rolli ha sottolineato l’intenso lavoro compiuto grazie all’attività sinergica tra gruppo interforze e istituzioni, che ha consentito l’adozione, nel 2022, di ben 106 provvedimenti interdittivi antimafia. 
Inoltre, con l’obiettivo di creare un sistema di prevenzione anche per il settore dell’edilizia privata, è stato sottoscritto, tra prefettura, 42 sindaci e il presidente della Provincia, un addendum a protocolli già esistenti, finalizzato all’analisi e al controllo di specifici contratti. «L’abbiamo messo a sistema con un campione di imprese - ha spiegato Rolli - attraverso l’ufficio per la legalità della Provincia. Le domande di Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) che passano da questo ufficio vengono portate all’attenzione della prefettura». 

Il prefetto ha inoltre voluto richiamare una sua recente iniziativa, grazie alla quale è stata prevista l’attivazione di un ‘badge di cantiere’, pensato in un’ottica di contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. Uno strumento che consente il monitoraggio dei flussi di lavoro attraverso l’utilizzo del QR-code, che segnala l’ingresso e l’uscita dei dipendenti. 

Sensibilità e attenzione sono emerse inoltre rispetto al tema del disagio giovanile, fenomeno che si è particolarmente manifestato a partire dall’autunno del 2020 per effetto delle difficoltà conseguenti all’emergenza pandemica. «Ho deciso di lavorare sulla prevenzione - ha dichiarato, specificando che - questa si può fare soltanto conoscendo la realtà che si ha davanti e cercando di mettere in rapporto gli strumenti che abbiamo con il fenomeno». Sul punto, il prefetto ha riferito di aver voluto creare le condizioni per approfondire una conoscenza diretta con le famiglie di ragazzi coinvolti in alcune vicende spiacevoli, e per agire, di conseguenza, con interventi mirati coinvolgendo il mondo delle scuole e delle università, puntando alla formazione e all’informazione.

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