Sconfitti gli usurai, riapre un'azienda florovivaistica

Val di Taro (PR), il prefetto Porzio e la sig.a Delpoio
16 Luglio 2019
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Ultimo aggiornamento
Martedì 6 Aprile 2021, ore 07:07
Il Commissario straordinario antiracket e antiusura alla nuova inaugurazione in Val di Taro

Ha riaperto oggi a Bedonia, nella Val di Taro in provincia di Parma, un'azienda florovivaistica ed è un giorno di festa. L’attività commerciale della signora Raffaella Delpoio, colpita dall’usura, ha ripreso a funzionare grazie alla tenacia della titolare, al sostegno dell’ufficio del Commissario straordinario antiracket e antiusura e di tutta la rete delle istituzioni che insieme combatte il fenomeno criminale.

«È un momento di grande soddisfazione per me e per le istituzioni che hanno fortemente partecipato a questa rinascita» ha detto il Commissario straordinario Annapaola Porzio presente alla cerimonia di riapertura dell’azienda «È anche un segnale importante per tutte le altre vittime dell’orrendo reato di usura, che non devono perdere la speranza e devono avere la certezza di trovare al loro fianco lo Stato».

Il Commissario ha ribadito la “convenienza” per le vittime a denunciare e la necessità di una ancor più efficace azione di coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti per rendere maggiormente incisiva l’attività di prevenzione e contrasto al racket e all’usura.

La vicenda

L’azienda gestita dalla sig. Delpoio era stata costretta a chiudere a causa di una complessa vicenda usuraria nella quale malviventi senza scrupoli avevano offerto finanziamenti per l’attività imprenditoriale pretendendo poi la restituzione di interessi a tassi elevatissimi, con il malcelato scopo di acquisire l’intero complesso patrimoniale. Solo il coraggio e la determinazione della titolare che, subendo pesanti minacce ha avuto la forza di ribellarsi agli aguzzini consentendone l’arresto, ha scongiurato il disegno criminoso delineato, e il sostegno del Commissario antiracket e della rete istituzionale dello Stato nell’ambito degli interventi previsti dalla legge 108/1996 ha restituito fiducia alla vittima, consentendo ora la ripresa dell’attività.