La strage di Capaci in cui persero la vita: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo

Vittime della strage di Capaci
21 Maggio 2017
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1 minuto, 16 secondi di lettura
Ultimo aggiornamento
Domenica 27 Maggio 2018, ore 09:50
Il 23 maggio 1992, a pochi chilometri da Palermo, la mafia mise in atto un attentato dinamitardo sull'autostrada A29

Il giudice Falcone venne assassinato a Capaci, il 23 maggio 1992, mentre rientrava da Roma, dopo essere atterrato all'aeroporto di Punta Raisi. Il giudice con la moglie Francesca Morvillo e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza erano su una Fiat Croma bianca, mentre sulla Fiat Croma marrone, che viaggiava davanti, c’era alla guida Vito Schifani, con accanto Antonio Montinaro e sul retro Rocco Dicillo; nella terza vettura Paolo Capuzza, Gaspare Cervello e Angelo Corbo.

Giovanni Brusca azionò il telecomando che provocò l'esplosione di 500 kg di tritolo sistemati all'interno di fustini in un cunicolo di drenaggio sotto l'autostrada: solo gli occupanti della terza vettura si salvarono miracolosamente insieme ad una ventina di persone che al momento dell'attentato si trovarono a transitare con le proprie autovetture sul luogo dell'eccidio. Alle 19.05, a un'ora e sette minuti dall'attentato, Giovanni Falcone morì e con lui persero la vita sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della loro scorta: Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo.

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