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Studenti in prefettura a Lucca per costruire insieme una cultura dell'antimafia

La mafia è (a)normale? Questo il titolo dell'evento sul tema della legalità ospitato venerdì scorso dalla prefettura di Lucca, nell'ambito della consolidata collaborazione con l'ufficio scolastico interprovinciale di Lucca e Massa Carrara e con la consulta provinciale studentesca.
Durante l'incontro con una rappresentanza di studenti delle scuole superiori di Lucca, moderato dagli stessi ragazzi, i relatori hanno ricostruito natura, origine e dell’evoluzione della mafia, rispondendo alle domande della platea e così proponendo diverse chiavi di lettura del crimine organizzato che ne hanno evidenziato la pervasività, i tentativi di condizionamento dell’operato delle amministrazioni e la dimensione transnazionale.
Filo conduttore di tutti gli interventi la consapevolezza che sia possibile combattere la mafia, in considerazione della sua natura a-normale, sia con il lavoro costante delle istituzioni che con la partecipazione attiva dei cittadini.
A conclusione del dibattito, il prefetto Giusi Scaduto oltre a ringraziare i relatori per il loro contributo ha incoraggiato ai ragazzi a proseguire nell'acquisire conoscenze e competenze non solo strettamente didattiche ma anche incentrate sulle dinamiche sociali, per costruire insieme un futuro di evoluzione e progresso, mantenendo allo stesso tempo viva la memoria collettiva di quanti hanno contribuito a contrastare il fenomeno mafioso.
Sono intervenuti all'evento la senatrice Enza Rando, coordinatrice del comitato Cultura della legalità e Minori della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere; il magistrato a riposo Francesco Maria Caruso, già presidente dei collegio dei giudici di I grado del maxi processo Aemilia di Reggio Emilia; il sostituto procuratore della Direzione nazionale Antimafia e Antiterrorismo Barbara Sergenti.