Testimonianze di coraggio: Carlo Alberto dalla Chiesa, vita, dedizione e sacrificio per il bene dell'Italia

Palermo, commemorazione Carlo Alberto dalla Chiesa
1 Settembre 2017
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Ultimo aggiornamento
Lunedì 3 Settembre 2018, ore 10:12
La sera del 3 settembre 1982 l'agguato a Palermo in cui persero la vita anche la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo

Un “Generale-Prefetto” che ha dedicato e sacrificato la sua vita per il bene dell’Italia. Così il ricordo dei figli Simona, Rita e Nando in occasione della ricorrenza della morte del padre.

Erano le ore 21 del 3 settembre 1982 quando, in via Isidoro Carini a Palermo, l’auto sulla quale viaggiavano il prefetto dalla Chiesa e la giovane consorte Emanuela Setti Carraro fu affiancata da una Bmw dalla quale furono esplose raffiche micidiali di kalashnikov. Contemporaneamente, altri colpi furono esplosi, da una motocicletta, sull’auto di scorta guidata dall’agente Domenico Russo che, ferito gravemente, morirà in ospedale pochi giorni dopo.

Per la strage di via Carini sono stati condannati all’ergastolo tanto i vertici di "Cosa nostra" Totò Riina, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Michele Greco, quanto gli esecutori materiali.

Quella del prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa è una storia di coraggio, di lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata dove capacità investigativa e perseveranza hanno condotto ad importanti successi come l’arresto dei fondatori delle BR, Renato Curcio e Alberto Franceschini.