Torino, il prefetto: massima attenzione alle infiltrazioni della criminalità organizzata

Città di Torino
9 Novembre 2021
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Ultimo aggiornamento
Martedì 9 Novembre 2021, ore 15:47
Tra gli obiettivi del titolare dell'ufficio di governo contrasto alle mafie, lavoro di squadra e coesione sociale 

«Questa di Torino è una bella sfida, e ciò che mi induce a impegnarmi ancora di più è che si tratta di una città metropolitana, con tutte le complessità che questo implica». Così si è presentato ieri, in conferenza stampa presso la sede del palazzo governo di Torino, Raffaele Ruberto, 65 anni, nuovo prefetto del capoluogo piemontese.

Ruberto, proveniente dalla prefettura di Caserta, ha già lavorato in Piemonte dove dal 2010 al 2012 è stato vice prefetto vicario, vice commissario per l’emergenza nomadi e membro della commissione di accesso che propose lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune di Rivarolo.

Lavoro di squadra e coesione sociale questi gli obiettivi annunciati dal prefetto che - con alle spalle una lunga formazione nel settore antimafia - ha assicurato particolare attenzione alle infiltrazioni della criminalità organizzata, perché ha spiegato «il problema delle infiltrazioni c’è anche in Piemonte, le mafie vanno dove c’è denaro. Questa è una mafia che spara di meno, ma che fa più affari per attingere ricchezze da un tessuto economico più evoluto».

Sui prossimi eventi in agenda nel capoluogo il prefetto Ruberto ha commentato: «É una bella sfida, ma l’ottimo lavoro svolto dal mio predecessore mi consente di salire su un treno in corsa. Ci attende – ha aggiunto - una settimana impegnativa con l’arrivo del Capo dello Stato per le celebrazioni dei 190 anni del Consiglio di Stato e dei 50 anni dall’istituzione del Tribunali Amministrativi Regionali, il che coincide con l’inaugurazione delle ATP Finals». 

Nel commentare le ultime manifestazioni di piazza, il prefetto ha concluso che «bisogna coniugare le ragioni del diritto a manifestare con l’esigenza di fare impresa e con la vivibilità dei centri storici».

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