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Violenza di genere e percezione del fenomeno tra i giovani. Il report del Servizio analisi criminale del Dipartimento di P.S. in collaborazione con l'Autorità per l'infanzia

Presentato questa mattina a Roma presso la sede della direzione centrale della Polizia criminale - struttura interforze incardinata all'interno del dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero - il report “I giovani e la violenza di genere". Dall’analisi dei dati alla percezione del fenomeno da parte delle giovani generazioni", realizzato dal Servizio Analisi criminale della direzione in collaborazione con l'Autrità garante per l'Infanzia e l'Adolescenza (Agia).
Il documento di analisi è composto da due volumi, che affrontano il tema sia dal punto di vista dell'entità del fenomeno che della sua percezione.
Il primo volume affronta la violenza di genere analizzando le informazioni contenute nella banca dati delle Forze di Polizia circa minori e giovani adulti sia vittime che autori di reati riconducibili a questo fenomeno, e le richieste pervenute al numero antiviolenza e antistalking 1522.
Il secondo volume analizza invece risultati del questionario predisposto con il contributo della Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia - sottoposto, su base volontaria e in forma anonima, a studenti delle quinte classi di alcuni istituti superiori di Roma individuati d’intesa con il ministero dell’Istruzione e del Merito, e pubblicato anche online per un mese sulla piattaforma #iopartecipo dell’Autorità garante -, per mettere a confronto le risposte con i risultati dell'analisi statistica allo scopo di comprendere come i giovani percepiscono la violenza di genere.
L'ampia partecipazione al questionario - al quale hanno partecipato 320 studenti delle scuole selezionate e 31.960 tra ragazze e ragazzi dai 14 ai 18 anni che hanno risposto online - dimostra che il dramma della violenza di genere è molto avvertito dai giovani, consapevoli dell'esistenza del problema spesso anche perché direttamente coinvolti in relazioni "tossiche”.
Secondo quanto rilevato nel report, infatti, il 33% degli intervistati ha dichiarato di subire atteggiamenti possessivi dal partner, e tra questi il 66% delle ragazze subisce pressioni dal partner affinché non indossi determinati capi di abbigliamento. Oltre al ruolo attribuito alle Forze di polizia, ai suggerimenti forniti per renderne l’azione più in linea con i bisogni dei ragazzi, al ruolo svolto dai social network nel veicolare contenuti violenti, un altro altro tema di particolare interesse collegato al fenomeno riguarda la “percezione della sicurezza”: il timore di essere vittima di violenza di genere risulta più elevato tra le ragazze (il 57% delle studentesse e il 35% delle giovani intervistate online) che tra i ragazzi (il 10% degli studenti e l’11% degli intervistati online).
Per quanto riguarda i dati delle Forze di polizia, questi evidenziano che nel 2023 l’incidenza delle giovani vittime (0-34 anni), si è attestata al 73% sul totale per le violenze sessuali di gruppo, al 100% per la costrizione e induzione al matrimonio e al 38% per il cosiddetto revenge porn.
«Nell’ambito della quotidiana attività di studio e approfondimento in tema di violenza di genere, il Servizio Analisi Criminale ha questa volta scelto di focalizzare l’attenzione su come il fenomeno della violenza di genere viene percepito dai giovani e dai giovanissimi, cercando di accendere un faro e stimolare una riflessione con gli adulti di domani. Una scelta inedita, che evidenzia l’avvertita necessità e urgenza di porre con ancora più forza l’attenzione su un fenomeno che è prima di tutto culturale, sensibilizzando e coinvolgendo giovani e giovanissimi e promuovendo un dibattito costruttivo su una tematica che inevitabilmente è, e deve essere, al centro del loro processo di maturazione» ha osservato il Vicedirettore generale della Pubblica Sicurezza - Direttore centrale della Polizia criminale Raffaele Grassi, che ha presieduto l'incontro per la presentazione del report.
Convinta dell'utilità di questo approccio all'analisi del fenomeno, la Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza Carla Garlatti, colpita dall'alta adesione al questionario, i cui risultati «forniscono interessanti spunti di riflessione proprio per comprendere quale sia la percezione che i giovani hanno della “violenza di genere” e il loro livello di consapevolezza rispetto a ciò che può essere fatto per aiutare chi ne è vittima». «Emerge innanzitutto un aspetto: la questione della violenza di genere interessa soprattutto alle ragazze», ha rilevato, osservando anche che «il 96% dei partecipanti ritiene sia importante parlare della tematica: questo, unito alla grandissima partecipazione al questionario, mi fa pensare che debbano essere create più occasioni di condivisione e ascolto».
«I risultati dell’iniziativa sono stati decisamente superiori alle aspettative» anche secondo il Direttore del Servizio Analisi criminale Stefano Delfini. Si tratta di un «segno tangibile che tale problematica è molto sentita tra i giovani, che hanno risposto all’invito con viva partecipazione, dimostrando che quando viene offerta l’opportunità di “dire la loro” la colgono con entusiasmo». Importante, secondo Delfini, anche sottolineare come grazie all'iniziativa «si sia instaurata una forma di comunicazione con i giovani, che hanno colto l’occasione per essere ascoltati e per partecipare alle scelte che li riguardano». «Da parte nostra garantiamo il massimo sforzo", ha concluso il direttore del Servizio Analisi criminale, "per mantenere l’impegno e meritare la fiducia che ci è stata riconosciuta».