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Intervento del Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi al lancio del progetto #cuoriconnessi - 8^ edizione
È un grande piacere essere con voi oggi - seppure da remoto - in occasione dell’ottava edizione di un progetto educativo che riveste un’importanza cruciale per la sensibilizzazione di voi giovani sui rischi legati alla navigazione online.
Pertanto, rivolgo un particolare ringraziamento alla Polizia di Stato, che da anni promuove quest’appuntamento, nonché agli altri rappresentanti delle Istituzioni e dei partner privati che contribuiscono a renderla possibile.
Grazie, perché attraverso il vostro straordinario impegno avete dato vita al progetto di contrasto al bullismo e al cyberbullismo più seguito a livello nazionale.
Sono tantissimi anche quest’anno i ragazzi collegati da ogni parte d’Italia, nella ricorrenza della Giornata Mondiale della Sicurezza in Rete.
Un momento importante, in cui siamo chiamati alla riflessione sull’utilizzo del web e alla promozione di un impiego sicuro, consapevole e responsabile di internet.
La rete rappresenta una tra le più straordinarie innovazioni degli ultimi decenni, con un impatto direi “rivoluzionario” sulle relazioni tra le persone.
Essa ha modificato profondamente le abitudini di vita di noi tutti e si riflette particolarmente sulla crescita dei più giovani.
Da un lato, il web costituisce ormai un importante strumento di ricerca, di conoscenza e approfondimento.
Consente di esercitare la nostra libertà di espressione e di ampliare le relazioni umane. È strumento di apertura per entrare in contatto con persone e culture di tutto il mondo.
Dall’altro, a questi lati positivi si affiancano alcuni rischi di cui dovete essere informati e ben consapevoli.
Per tale ragione è essenziale parlare, confrontarsi ed approfondire, per promuovere un utilizzo più responsabile del web e per rendere la rete un luogo più sicuro.
I rischi connessi all’uso del web sono dati, principalmente, dal cyberbullismo e dalle altre forme di prevaricazione tipiche dell’età adolescenziale.
È una tematica straordinariamente attuale, anche alla luce di recenti fatti di cronaca, che interessano molto da vicino non solo voi, ma anche i vostri genitori e insegnanti.
Si tratta di fenomeni che abbiamo visto amplificarsi nel corso della pandemia, durante la quale l’isolamento sociale forzato ha privato tutti noi del contatto diretto, aggravando fragilità preesistenti e facendone emergere di nuove.
Per darvi alcuni dati: nel 2023, la Polizia postale si è occupata di 291 casi di cyberbullismo che in più di un quarto delle segnalazioni hanno riguardato minori di 13 anni.
Sono dati che non spiegano l’entità del fenomeno, che spesso resta sommerso per un atteggiamento di sottovalutazione e indifferenza che occorre, con il massimo impegno, superare.
Per questa ragione ricordo a tutti l’importanza di chiedere aiuto e di segnalare tempestivamente ogni comportamento, anche apparentemente trascurabile, che denota un uso distorto della rete.
L’azione contro questi fenomeni riveste un ruolo centrale nelle strategie del Ministero dell’Interno.
Le nostre Forze di polizia e la Polizia Postale in particolare - che ringrazio per l’incessante attività anche in tale ambito - hanno potenziato la propria capacità di intervento e di lettura dei fenomeni che avvengono in rete.
Siamo fortemente impegnati nella lotta alle differenti forme di violenza e di abuso on line verso minori e adolescenti. Comportamenti molto gravi che possono finanche sfociare nell’adescamento online e nella diffusione di immagini e video a sfondo sessuale.
Senza contare che spesso le forme di utilizzo ano-malo dei social si affiancano a episodi di devianza e criminalità giovanile, dando luogo al fenomeno delle cosiddette baby gang.
E da tali minacce è nostro dovere tutelarvi.
Le azioni messe in campo sono molteplici e non si limitano alle misure di prevenzione per evitare l’utilizzo improprio della rete o a quelle repressive, nei confronti dei colpevoli di condotte illecite.
È fondamentale, infatti - come l’evento di oggi di-mostra - l’opera di sensibilizzazione ed educazione al corretto uso delle tecnologie.
La sfida è, e non può che essere, anzitutto, sul piano culturale ed educativo.
In questo filone si inseriscono, solo per citare alcune delle iniziative più innovative, la campagna “Una vita da Social” (che consente agli operatori della Polizia di Stato, in collaborazione con gli istituti scolastici, di confrontarsi con studenti, docenti e genitori) e l’attività svolta dal Commissariato di P.S. Online (che, anche tramite Facebook, svolge un servizio di consulenza e supporto, nonché di divulgazione di messaggi informativi).
Voglio dire ai ragazzi che ci ascoltano, che ci troviamo di fronte ad una sfida epocale che nessuno può pensare di affrontare e vincere da solo.
Adottare sempre comportamenti responsabili e connotati dal ripudio della violenza, anche solo verbale: ecco il principio fondamentale da divulgare e a cui doversi attenere, sempre!
È la sintesi del “Decalogo contro il cyberbullismo”, che declina, con messaggi incisivi e diretti, le regole di comportamento essenziali, promuovendo, innanzitutto, i valori del rispetto reciproco, della solidarietà, dell’accettazione delle idee degli altri e del confronto!
Voi “nativi digitali” siete sicuramente i soggetti maggiormente in grado di comprendere i pericoli che si annidano online.
Per tale ragione, è importante che vi facciate portatori di questi messaggi con gli amici e presso le vostre famiglie.
E ricordate che chiedere aiuto è il primo passo verso la soluzione del problema.
Attraverso la collaborazione di tutti possiamo davvero rendere l’ambiente digitale un luogo più protetto e sicuro.
È una sfida a cui non possiamo sottrarci per far sì che la rete sia per voi e per tutti un’effettiva risorsa e garantisca un sano sviluppo della vostra personalità.
In questa sfida, noi siamo al vostro fianco.
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Fonte: poliziadistato.it