Breadcrumbs
Intervento del Ministro Piantedosi all'inaugurazione anno accademico Università degli studi del Molise
Condizioni di utilizzo specificate nelle NOTE LEGALI sezione Licenze d'uso e Copyright
Fonte: Università degli Studi del Molise
Ringrazio l’Università degli Studi del Molise, e in particolare il Magnifico Rettore, per il cortese invito che mi è stato rivolto in occasione di una così prestigiosa cerimonia.
Sono particolarmente lieto perché, oltre a partecipare ai lavori di una giornata ricca di spunti e nuovi stimoli culturali, è un grande piacere tornare in una terra a me molto vicina e cara.
Il Molise rappresenta idealmente quelle tante aree interne che costituiscono il tessuto connettivo del nostro Paese: un patrimonio inestimabile di arte, natura e cultura, da valorizzare e far conoscere in tutto il mondo.
L’Italia, d’altronde, è un mosaico unico nel suo genere, nel quale moderne aree urbane coesistono con splendidi centri storici, in cui i paesaggi rurali fanno da cornice a piccoli borghi che rappresentano il tratto distintivo del nostro Paese.
La bellezza e la genuinità di questi contesti, custodi di valori e tradizioni, aiutano a creare un forte legame tra le comunità e il territorio: un legame che favorisce la coesione sociale e la formazione di una identità comune con solide radici culturali e un forte senso di appartenenza.
È la nostra Carta Costituzionale, del resto, ad annoverare tra i propri principi fondamentali lo sviluppo della cultura e la tutela del patrimonio storico e artistico e dell’ambiente.
Da funzionario dello Stato per oltre trent’anni, e ora da Ministro dell’Interno, ho potuto toccare con mano quanto questi valori contribuiscano, giorno dopo giorno, a rafforzare l’unità e la coesione, e ad alimentare forme di cittadinanza matura e consapevole.
Queste realtà interne, preziose ma al contempo fragili, più di altre vivono gli effetti del declino demografico, dell’invecchiamento della popola-zione e del dissesto idrogeologico.
È per tali ragioni, che queste, più di altre, devono essere messe al centro di una strategia attenta di rilancio, di cura e di conservazione.
Nostro compito è creare le condizioni per far sì che ciò accada e, su questo fronte, è massimo il mio impegno per un rafforzamento della capacità degli enti locali, anche di quelli più piccoli, di dare risposte adeguate alle sempre nuove e diverse esigenze dei cittadini.
Di recente, abbiamo scelto proprio una di queste aree interne del Meridione per ospitare un evento di grande rilievo internazionale come il G7-Sicurezza e Interno, valorizzando le eccellenze del territorio, che non smettono mai di sorprendere per bellezza e autenticità.
Coesione sociale, sviluppo socio-economico e sicurezza rappresentano l’orizzonte verso cui l’azione del Governo è e deve continuare ad essere proiettata.
All’interno delle nostre comunità, sovente vittime di derive individualiste, dobbiamo contribuire a rafforzare la consapevolezza di ciascuno di concorrere – sentendosene parte – a un progetto comune di promozione e salvaguardia di una società giusta, in cui, accanto ai “diritti”, è richiesto l’adempimento di quei “doveri” inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale, essenziali per il superamento di diseguaglianze e disparità e per coltivare un idem sentire.
In questa direzione, l’Amministrazione dell’Interno, anche grazie alla sua rete territoriale, ha da sempre garantito ed è in grado di garantire quella prossimità, il dialogo e il confronto utili ad assicurare una tutela piena dei diritti civili, sociali e politici, così che ogni realtà, ogni Comune, anche il più piccolo, possa realmente sentirsi al centro del Paese.
Dalle Prefetture ricevo quotidianamente testimonianza di un fermento di idee e progetti, che promana dai territori della nostra penisola, ciascuno con le sue specificità e con i suoi bisogni. Territori che non intendono arrendersi e chiedono attenzione e iniziative che migliorino la vita quotidiana dei cittadini.
A loro dobbiamo risposte concrete.
Un esempio, in questa direzione, è il Progetto Polis – Case dei servizi di cittadinanza digitale, grazie al quale è possibile richiedere ed ottenere il passaporto presso gli sportelli di Poste Italiane.
Si tratta di una importante novità sulla strada della semplificazione dei canali di accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione, ed è per questo che ne stiamo progressivamente estendendo le funzionalità a tutte le aree del Paese.
Garanzia dei diritti e coesione sociale, dunque, – specie in un quadro, anche geopolitico, complesso e in continuo mutamento come quello attuale – ma anche sviluppo dei territori.
La presenza qui, da oltre 40 anni, di un Ateneo di riferimento rappresenta un prezioso valore aggiunto, un grande strumento di crescita in grado di generare sinergie e meccanismi positivi.
Non è un caso che in una realtà a spiccata vocazione agricola e fortemente legata al territorio, la prima facoltà a vedere la luce sia stata quella di agraria, a cui si sono aggiunti progressivamente gli altri insegnamenti.
Lo sviluppo socio-economico, specie quello delle aree interne del Paese, non può prescindere da quella essenziale attività di analisi, ricerca e approfondimento che solo gli atenei universitari sono in grado di assicurare.
L’Università, per rappresentare un effettivo punto di riferimento per i giovani del proprio territorio, deve essere in grado di porsi al servizio del sistema economico e produttivo circostante, valorizzando per-corsi formativi e progetti che consentano di sostenerne pienamente le esigenze e le direttrici di crescita.
In tema di sviluppo, per le aree interne del Paese - e per un territorio come quello molisano in particolare - assume rilievo prioritario la rete delle infrastrutture.
Solo attraverso sistemi di trasporto che assicurino collegamenti rapidi con le principali realtà urbane e industriali, è possibile attrarre occasioni di investimento e favorire nuove dinamiche culturali e sociali.
L’orografia non può, infatti, costituire un limite alla garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni nei confronti di cittadini e utenti.
Si tratta di una condizione di difficoltà che occorre colmare anche sul piano delle infrastrutture digitali.
Il digital divide che purtroppo ancora si registra in diverse realtà, impone un potenziamento delle architetture informatiche, ancor più nei piccoli centri e nelle aree interne, proprio al fine di combattere fenomeni di isolamento e spopolamento.
Per tali ragioni, l’avvio della “Strategia Nazionale per le Aree Interne del Paese” – in cui rientrano anche zone di questa regione – assume un’importanza cruciale, consentendo, attraverso progetti di sviluppo sostenuti anche finanziariamente a livello nazionale, il miglioramento dei servizi pubblici essenziali, come l’istruzione, la salute e la mobilità. Si tratta di obiettivi estremamente ambiziosi che, sono certo, potranno sicuramente essere raggiunti, anche grazie alle risorse messe in campo dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Mi fa piacere ricordare che, proprio in tale ambito, il Ministero dell’Interno ha assegnato ai Comuni molisani risorse pari a oltre 40 milioni di euro per la realizzazione di 16 progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, al miglioramento della qualità del decoro urbano, del tessuto ambientale e sociale.
Non dimentico, da Ministro dell’Interno, che per garantire vivibilità, coesione e sviluppo è necessario anche assicurare adeguati livelli di sicurezza delle comunità.
Sicurezza, secondo una moderna accezione, non soltanto intesa come prevenzione e repressione delle condotte illecite, ma anche come tutela della pacifica convivenza, come promozione della qualità delle relazioni sociali e dell’ambiente urbano.
Sicurezza, quindi, come bene ad alto valore sociale, da perseguire coinvolgendo i vari attori, pubblici e privati, lo Stato e la società civile, chiamati a cooperare in modo strutturale e sinergico.
Sebbene - come le evidenze di-mostrano - l’incidenza dei fenomeni criminali in questo territorio non raggiunga i livelli allarmanti di altre aree del Paese, anche limitrofe, occorre tenere sempre alta la guardia per prevenire il rischio di interferenze illecite nel tessuto economico e sociale.
In questo contesto, assume assoluta rilevanza strategica il Protocollo d’intesa per la realizzazione di un sistema di videosorveglianza sulle principali arterie stradali, sottoscritto stamane tra Prefettura e Regione, con l’adesione delle Procure della Repubblica di Campobasso e Larino.
Un protocollo frutto dell’impegno personalmente assunto ad inizio anno, in occasione della mia precedente visita qui a Campobasso, e che fa proprio un progetto ambizioso, direi unico nel suo genere, che permetterà di prevenire e contrastare più efficacemente alcune dinamiche criminali esogene.
Sicurezza è anche tutela dell’incolumità della popolazione, specie dalle minacce derivanti dal rischio idrogeologico o da eventi di protezione civile.
So bene di parlare ad una comunità che ha dovuto fare i conti con le conseguenze drammatiche e dolorose di eventi sismici: proprio domani, 31 ottobre, ricorre il 22° anniversario della tragedia di San Giuliano di Puglia, una tragedia che ha commosso il Paese intero.
A quelle così giovani vite prematuramente spezzate, va il nostro pensiero e il nostro ricordo.
I recenti eventi meteorologici hanno riportato sotto i riflettori la fragilità di intere aree del territorio nazionale che, in parte, caratterizza anche questa regione.
Prevenzione, educazione della popolazione e investimenti per la messa in sicurezza del territorio: sono questi i soli strumenti che abbiamo a disposizione per fronteggiare adeguatamente eventi di questo tipo.
Voglio sottolineare che, proprio per assicurare la messa in sicurezza dei territori esposti a maggior rischio idrogeologico, sono stati finanziati 208 progetti a favore dei Comuni del Molise (cosiddette medie opere) per risorse pari a 136 milioni di euro.
Altri 40 milioni di euro sono stati destinati alla realizzazione di 662 progetti per la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e del patrimonio comunale, nonché per opere finalizzate all’efficientamento e al risparmio energetico (cosiddette piccole opere).
Sono segnali di attenzione, non risolutivi, ma che danno atto di una in-versione di tendenza, del riconoscimento della funzione e del ruolo che i comuni delle aree interne hanno nella preservazione del territorio e, più in generale, nella tutela dell’intero Paese.
Il passaggio successivo deve essere quello di promuovere le grandi potenzialità di queste aree, fattori fondamentali per lo sviluppo e la crescita “sostenibile” del nostro Paese.
Questo è il cuore dell’Italia che merita di essere ascoltato e accompagnato, difeso e valorizzato.
I territori e le realtà locali hanno una voce e un’anima propria, che dobbiamo preservare e promuovere se vogliamo rafforzare coesione e unità e guardare al futuro con fiducia.