Breadcrumbs
«Tutela legale agli agenti e norme anti occupazioni. Così difendo i più deboli»
di Dario Martini
«Con l’approvazione di questo decreto- legge, il governo conferma il suo impegno al fianco dei cittadini onesti, delle Forze dell’ordine e di tutti coloro che ogni giorno chiedono maggiore tutela e protezione dallo Stato.»
Matteo Piantedosi è appena uscito dal Consiglio dei ministri che ha approvato il dl Sicurezza, un testo che assorbe e modifica le norme precedentemente contenute in un disegno di legge. Il ministro dell’Interno ci affida le sue prime riflessioni ponendo l’accento sulla tutela dei più deboli, perché è vero che per alcune fattispecie di reato vengono inasprite le pene, ma l’«impronta di questo provvedimento è sociale, non securitaria».
«Difendere la sicurezza delle persone, tutelare la proprietà privata, contrastare il degrado e l’illegalità non sono slogan, ma impegni concreti che oggi trasformiamo in azione. Restituiamo ai cittadini città più sicure. Noi stiamo dalla parte di chi lavora, paga le tasse e rispetta le regole. La sicurezza non è un lusso o un privilegio, è un diritto fondamentale».
Un esempio?
«Oggi mettiamo un freno alle occupazioni abusive, che per troppo tempo hanno privato i legittimi proprietari dei loro diritti. Difendiamo il principio che la proprietà privata è sacra e che chi lavora, risparmia e investe deve essere tutelato dallo Stato, non ostacolato dalla burocrazia o dalla prepotenza di chi pensa di poter vivere nell’illegalità. Nessuno deve più temere di vedersi espropriato della propria casa con la complicità dell’inerzia delle istituzioni».
Una novità, infatti, è la possibilità di attivare procedure lampo per lo sgombero, in modo di restituire in tempi celeri le abitazioni occupate ai rispettivi proprietari. Il decreto è corposo, consta di 34 articoli. Una parte rilevante è dedicata alla tutela di chi utilizza i mezzi pubblici, contrastando il fenomeno dei borseggiatori e punendo con maggiore fermezza chi compie reati nelle stazioni ferroviarie.
«Teniamo alla sicurezza di tutti - spiega il titolare del Viminale - ma in particolare di quanti ogni giorno per andare a scuola o al lavoro usano i mezzi pubblici. Con servizi mirati nelle metropolitane a Roma, Napoli e Milano, e nelle stazioni con personale di FS Security in affiancamento alla Polfer. E continueremo a farlo».
Sempre nell’ottica di difendere i più fragili, vengono inasprite le pene contro chi raggira gli anziani.
«Vittime troppo spesso di truffatori e persone senza scrupoli che approfittano della loro vulnerabilità».
Ma sicurezza significa anche garantire alle Forze dell’ordine di poter operare senza paura di poter svolgere il proprio lavoro. Non c’è lo scudo penale, quindi nessuna immunità.
«Abbiamo voluto rafforzare le garanzie per tutti quegli uomini in divisa che quotidianamente lavorano per vigilare sulla sicurezza di tutti i cittadini: le Forze dell’ordine nel loro impegno non possono essere lasciate sole. Con questo decreto rafforziamo la loro tutela legale e introduciamo strumenti come le bodycam per garantire trasparenza e sicurezza nelle operazioni».
In pratica, la tutela legale non è altro che un sostegno economico nei casi di sottoposizione a procedimento penale.
«Chi si rende protagonista di rivolte nelle carceri o imbratta edifici pubblici deve ricordarsi che il rispetto delle istituzioni non può essere messo in discussione», aggiunge il ministro.
Stretta anche sugli stranieri che commettono reati.
«Vogliamo affermare un principio: la cittadinanza italiana non è un diritto automatico, ma un patto col Paese. Chi la ottiene e poi tradisce le nostre leggi, chi si macchia di reati gravi, potrà vedersela revocare fino a 10 anni dopo la concessione».