Conferenza Stato-città e autonomie locali

Istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, con compiti di coordinamento nei rapporti tra lo Stato e le autonomie locali

La Conferenza Stato-città e autonomie locali è un organo collegiale con funzioni consultive e decisionali, sede istituzionale permanente di confronto e raccordo tra lo Stato e gli enti locali.

Istituita con Dpcm 2 luglio 1996 (Gazzetta ufficiale 27 gennaio 1997 n. 21), la Conferenza - come quella unificata - è disciplinata dal D.lgs 28 agosto 1997 n. 281 (Gazzetta ufficiale 30 agosto 1997, n.202). E’ presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri o, per sua delega, dal ministro dell'Interno congiuntamente al ministro per gli affari regionali e le autonomie. Ne fanno parte, anche, i ministri dell'Economia e delle finanze, delle Infrastrutture, della Salute, i presidenti di Anci, Upi, Uncem, nonché, su designazione delle rispettive associazioni, 6 presidenti di Provincia e 14 sindaci, di cui cinque sindaci di città che siano aree metropolitane.

Nuove funzioni sono attribuite alla Conferenza dalla legge 131/2003 di adeguamento dell'ordinamento alla riforma del Titolo V della Costituzione, e dalla legge 11/2005 in materia di partecipazione degli Enti locali al processo normativo comunitario. Per l’attuazione, a livello territoriale, delle misure di coordinamento definite a livello generale tra lo Stato e gli Enti locali, il Dpr 180/2000 (di attuazione dell’articolo 11 del Dlgs 300/99) prevede che la Conferenza si avvalga delle riformate Prefetture-Uffici territoriali del Governo.