Il Viminale

Palazzo del Viminale
Considerato uno dei due pilastri, insieme al ministero delle Finanze, sui quali si è costruita la nazionalizzazione dello Stato italiano, il Ministero dell’Interno è annoverato fra i dicasteri più antichi, già presente nel governo del Regno Sardo Piemontese.

Sguardo storico d’insieme

Nel 1931 venne affidata al ministero la direzione generale del Fondo per il culto (Fec) e del Fondo di Beneficenza e Religione della Città di Roma. Negli anni novanta, a seguito della riforma Bassanini, venne riorganizzato il suo sistema amministrativo. Il D. Lgs. n. 300/1999 stabilì la sua divisione in Dipartimenti e successivamente fu perfezionata l’organizzazione delle prefetture, chiamate Prefetture-Uffici Territoriali di Governo. Il suo ruolo, centrale nell’amministrazione generale del territorio italiano, si delinea come nucleo di coordinamento delle azioni necessarie alla tutela della sicurezza dei cittadini.

La Sede

Il Ministero ha sede nell’ antico palazzo, di gusto classicheggiante e dalle forme imponenti, la cui costruzione fu affidata all’architetto Manfredo Manfredi nel 1912 e terminata il 9 luglio 1925. Pensato originariamente da Giovanni Giolitti come sede dell’Esecutivo, assunse nel tempo le funzioni di sede del Ministero dell’Interno. La sua antica storia ne hanno fatto da sempre il luogo di lavoro di ben novantasei ministri dal 1861.

Le biblioteche e il patrimonio del Fondo per il culto (Fec)

Il ministero dell'Interno custodisce un vasto patrimonio librario, composto da testi antichi a tematica religiosa, di riviste specialistiche, periodici e pubblicazioni e amministra quattro biblioteche. Gestisce inoltre un patrimonio costituito da oltre settecento chiese, conventi, caserme, un castello, centinaia di unità immobiliari, fondi rustici, cascine, boschi e selve, amministrati dal FEC.

Video Palazzo Viminale. Un viaggio tra gli ambienti interni ed esterni storicamente più rappresentativi