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La galleria al secondo piano e la sala tripla

Di dimensioni identiche a quella sottostante presenta un prezioso pavimento in marmo a riquadri listati da fasce bianche e rosse mentre le pareti sono ornate da fasce verticali e da lesene ioniche con raffinati capitelli.
Il soffitto è innervato da fasce ed impostato su una semplice trabeazione che poggia su capitelli ionici. Più di una ventina di porte con le mostre realizzate in finto marmo rosso si aprono nella galleria ai cui due estremi troviamo due tramezzi monumentali in legno e vetro.
Un progetto che non fu mai realizzato prevedeva la creazione di un vasto ambiente, denominato 'sala tripla' che avrebbe dovuto comprendere i vani sovrastanti quelli della sala del Consiglio dei ministri e dei due ambienti ad essa adiacenti ed avrebbe avuto sei porte e sette finestre sul fronte del palazzo. Il progetto fu ripreso nel 1915 e sviluppato ulteriormente nel 1920 con i lavori di abbellimento voluti da Nitti, per essere poi definitivamente annullato con l'avvento di Giolitti.
Il soffitto è innervato da fasce ed impostato su una semplice trabeazione che poggia su capitelli ionici. Più di una ventina di porte con le mostre realizzate in finto marmo rosso si aprono nella galleria ai cui due estremi troviamo due tramezzi monumentali in legno e vetro.
Un progetto che non fu mai realizzato prevedeva la creazione di un vasto ambiente, denominato 'sala tripla' che avrebbe dovuto comprendere i vani sovrastanti quelli della sala del Consiglio dei ministri e dei due ambienti ad essa adiacenti ed avrebbe avuto sei porte e sette finestre sul fronte del palazzo. Il progetto fu ripreso nel 1915 e sviluppato ulteriormente nel 1920 con i lavori di abbellimento voluti da Nitti, per essere poi definitivamente annullato con l'avvento di Giolitti.